Il sonno e i suoi disturbi: fisiopatologia e clinica
Coccagna
50,61 €
Dalla Presentazione
A metà degli anni '60, avendo compreso che i disturbi del sonno rappresentavano un nuovo e fertile campo di osservazione, cominciai ad interessarmi, insieme ad alcuni giovani collaboratori, a questi problemi.
Un vecchio elettroencefalografo ogni notte veniva trasferito dal normale laboratorio ad una stanza di maggiori dimensioni dove i pazienti potevano dormire in un comodo letto e dove un medico o un tecnico, con l'ausilio della debole luce di una torcia elettrica, potevano eseguire periodiche ricognizioni.
Tra coloro che con spirito pionieristico, si dedicarono a queste ricerche ricordo P. Gambetti, ora Professore di Neuropatologia a Cleveland, e D. Gambi Direttore della Clinica Neurologica di Chieti. Ma colui che dimostrò maggiore entusiasmo ed intraprendenza fu G. Coccagna senza il quale, molto probabilmente, il nostro laboratorio del sonno non avrebbe mai decollato. Due giovani tecnici, Pierino Pollini e Francesco Negrini accettarono la dura routine delle registrazioni notturne per simpatia nei nostri riguardi (eravamo loro coetanei), ma forse anche perché si sentivano attratti dalla originalità del lavoro, e venivano contagiati dal nostro stesso entusiasmo.
In quei primi anni Coccagna ed io definimmo gli aspetti poligrafici della sindrome delle gambe senza riposo, individuando un evento motorio di natura periodica legato al sonno che denominammo Mioclono Notturno e descrivemmo le conseguenze emodinamiche delle apnee ostruttive che insorgono durante il sonno in quella che veniva allora chiamata sindrome pickwickiana. Convinti di aver fatto alcune buone osservazioni, nel maggio del 1967, organizzammo a Bologna un Congresso Internazionale, il primo sull'argomento, sulle “Anormalità del sonno nell'uomo”. A quell'incontro parteciparono W.C. Dement (Stanford) e A. Rechtschaffen (Chicago), H. Gastaut (Marsiglia), P. Passouant (Montpellier), J. Oswald (Edinburgo) ed Y. Hishikawa (Akita). A quel primo convegno presero parte anche fisiologi di primo piano come i nostri G. Moruzzi e P.L. Parmeggiani ed altri studiosi provenienti da ogni parte del mondo. Solo qualche anno più tardi, nel maggio del 1972 a Rimini, organizzammo un incontro tra fisiopatologi del respiro e neurofisiologi clinici, europei e nordamericani, durante il quale vennero presentati e discussi fisiopatologia e clinica dei quadri morbosi raccolti nell'ambito della sindrome pickwickiana e delle cosidette ipoventilazioni alveolari primarie o idiopatiche. Durante quell'incontro vennero chiariti i meccanismi eziopatogenetici essenziali di una importante sindrome clinica, che interessa non solo i neurologi, ma anche pneumologi, otorinolaringoiatri e medici generali, che allora denominammo ipersonnia con apnee periodiche, ma che oggi viene chiamata sindrome delle apnee notturne o, come io preferisco, malattia dei grandi russatori.
Anche con il nostro contributo, si sviluppò in quegli anni una nuova disciplina, la cosiddetta medicina del sonno, la cui rilevanza clinica è testimoniata dalle sempre più numerose società nazionali ed internazionali dedicate al sonno ed alla sua patologia. Studi epidemiologici, condotti in varie nazioni, documentano che almeno un terzo della popolazione lamenta o ha lamentato disturbi legati al sonno, confermando l'importanza pratica oltre che teorica di questa nuova disciplina.
Il libro si presenta ai lettori con due pregi fondamentali: completezza e chiarezza espositiva.
Nessun problema di fisiopatologia e clinica del sonno è stato trascurato. La suddivisione dei capitoli segue uno schema classico che ben si adatta agli scopi didattici e di aggiornamento, non solo dello studente o dello specializzando, ma anche del medico pratico, il quale deve confrontarsi coi problemi del sonno nella routine del suo lavoro quotidiano.
Il libro è esauriente ed equilibrato in ogni sua parte, per cui non saprei quali argomenti segnalare, ai lettori, per loro maggiore completezza ed attualità.
Solo perché questo è l'argomento di cui, assieme al Prof. G. Coccagna, mi sono più a lungo occupato, vorrei tuttavia segnalare il capitolo su Sonno e respirazione, nel quale meglio che in altri capitoli chiaramente emerge che ciò che viene illustrato è l'espressione di una attività di ricerca quasi quarantennale.
Un manuale italiano sul sonno e la sua patologia che presentasse alla classe medica, una visione globale di problemi così nuovi ed importanti non poteva mancare nel nostro Paese e nessuno meglio di Giorgio Coccagna, che delle ricerche cliniche sul sonno è stato uno dei pionieri, avrebbe potuto scriverlo.
Elio Lugaresi
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