Malattie delle ghiandole endocrine, del metabolismo e della nutrizione
Brunetti - Santeusanio
180,00 €
Prefazione
Il volume sulle “Malattie delle ghiandole endocrine,del metabolismo e della nutrizione” è giunto a compimento anche per la seconda edizione del
Trattato di Medicina Interna, un’opera di grande prestigio, che ha visto la luce più di trenta anni orsono per volontà del compianto Prof. Paolo
Larizza, uno dei più autorevoli esponenti della medicina clinica italiana, coordinatore della prima edizione dell’opera.
Il Trattato è stato concepito, fin dall’inizio, come una collana di volumi monografici distinti, dedicati ciascuno alla patologia di un singolo apparato organico, affidati ad Autori di grande competenza nei singoli settori, ma tutti caratterizzati dalla comune aspirazione originaria a tradurre i più recenti progressi della ricerca scientifica in indirizzi diagnostici e terapeutici di immediata applicazione clinica.
In conformità a questo principio, anche nella esposizione delle malattie endocrine, metaboliche e della nutrizione, si è voluto dare ampio spazio alle
basi fisiopatologiche delle singole affezioni per consentire una ricostruzione logica delle varie componenti del quadro clinico e fondare su basi razionali le scelte terapeutiche oggi disponibili. La necessità di un aggiornamento in ambito endocrinologico e metabolico è avvertita con intensità anche maggiore, rispetto ad altre branche della medicina, per il tumultuoso sviluppo subìto negli ultimi anni dalla endocrinologia, con l’acquisizione di nuove conoscenze nell’area della genetica, della biologia molecolare e cellulare e della diagnostica e per la disponibilità di nuove classi di farmaci.
L’organizzazione e lo stesso ruolo funzionale del sistema endocrino nella economia generale dell’organismo ha subìto una profonda trasformazione
rispetto al passato. Organi e sistemi cellulari che fino a ieri sembravano estranei ad una funzione ormonale si sono dimostrati invece sede di produzione e di secrezione di numerosi principi attivi tuttora in fase di definizione. Un esempio assai significativo di questo nuovo modo di intendere il sistema endocrino è l’attuale visione del ruolo del tessuto adiposo, non più inteso come inerte deposito di energia, da mobilizzare in caso di fabbisogno, bensì come un apparato perfettamente integrato nel sistema di regolazione della assunzione del cibo e della spesa energetica. Agli adipociti è stata riconosciuta in effetti, accanto alla funzione primaria di sintesi dei trigliceridi, la produzione e la secrezione in circolo di una miriade di composti, adipochine ed adipocitochine, non tutti ancora identificati, capaci di interagire con il sistema nervoso centrale, a livello ipotalamico, di interferire con il segnale insulinico modificando la sensibilità all’insulina e anche di svolgere, in condizioni patologiche, un’azione pro-infiammatoria e pro-trombotica che contribuisce alla genesi delle complicanze aterosclerotiche della obesità e del diabete. Il diabete mellito è, in particolare, un’area che ha subito negli ultimi anni una profonda revisione grazie alle numerose informazioni derivate dalla ricerca di base e agli importanti studi clinici controllati che, proprio in questi anni, sono giunti a compimento. Sono stati modificati i criteri diagnostici e la stessa classificazione del diabete per fondare la diagnosi su più precisi criteri metabolici ed eziopatogenetici. La disponibilità di marcatori auto-anticorpali ha reso possibile la predizione del diabete di tipo 1 anche con molti anni di anticipo rispetto alla sua insorgenza ed ha aperto la strada a studi di prevenzione, alcuni dei quali ancora in corso. D’altro canto, la disponibilità di analoghi biosintetici dell’insulina ad azione rapida e ritardata ha consentito un notevole progresso nella terapia insulinica rendendola più aderente alle esigenze della fisiologia e riducendo il rischio derivante dall’ipoglicemia. Nuove ed affascinanti prospettive di terapia del diabete di tipo 1 sono state inoltre aperte dai possibili sviluppi del pancreas artificiale e dal trapianto di pancreas e di insule. Non minori le innovazioni registrate in tema di diabete di tipo 2 la cui patogenesi è stata totalmente rivisitata in chiave adipocentrica, ponendo l’accento sul ruolo dell’obesità centrale e del disordine del metabolismo lipidico nell’origine del diabete e,
metabolica che ne è alla base. La recente acquisizione di nuove classi di farmaci ipoglicemizzanti ha consentito inoltre di ampliare la nostra
offerta terapeutica rendendola più aderente alle esigenze derivate dalla nuova interpretazione patogenetica. La diffusione epidemica a livello planetario del diabete di tipo 2, legata ad uno stile di vita non coerente con le caratteristiche genetiche sviluppate nel corso della evoluzione, e la gravità delle complicanze cardiovascolari che ne funestano il decorso, esercitando un impatto senza precedenti sulla sanità pubblica, ci hanno indotto a dedicare un ampio spazio a questa patologia nell’ambito delle malattie del metabolismo. L’intento è stato quello di fornire strumenti più adeguati per il controllo dei fattori di rischio cardiovascolari che rappresentano oggi una delle maggiori cause di morbilità e di mortalità.
Fra i tanti progressi registrati in ambito endocrinologico e metabolico, sono da citare quelli inerenti alle metotodologie diagnostiche, dalle tecniche più precise ed affidabili per la determinazione delle concentrazioni ormonali, alla spettrometria di massa, alla analisi di biologia molecolare per la
caratterizzazione contemporanea di profili genetici multipli, ecc. Una maggiore consapevolezza e più concrete possibilità diagnostiche sono state ad es. acquisite per quel che concerne i tumori neuroendocrini grazie alla disponibilità di nuovi marcatori plasmatici nei tissutali di differenziazione, quali la cromogranina e l’enolasi neuronale specifica, di tecniche radiodiagnostiche basate sull’impiego di derivati della somatostatina marcati con specifici isotopi radioattivi e della combinazione della tomografia assiale computerizzata con la tomografia ad emissione di protoni.
Ai progressi conseguiti in ambito diagnostico fanno riscontro quelli registrati nella terapia di numerose affezioni endocrine. Mantenendo il riferimento, a titolo esemplificativo, ai tumori neuroendocrini, sono da sottolineare i notevoli risultati ottenuti con l’impiego di analoghi della somatostatina a lunga durata di azione e del nuovo composto “pasireotide” in grado di interagire contemporaneamente con vari sottotipi recettoriali della somatostina ed i successi sia pure iniziali osservati con l’impiego di “everolimus”, macrolide dotato di attività inibitoria sul target m-TOR, nelle sperimentazioni cliniche sinora note. Con questi farmaci la sopravvivenza di pazienti affetti da tumori neuroendocrini si è di molto allungata a vantaggio anche di una soddisfacente qualità di vita. Né sono da trascurare i successi ottenuti nella terapia dell’acromegalia con gli analoghi della somatostatina da soli o combinati alla terapia con “pegvisomant”, antagonista del recettore per il GH, quando la terapia chirurgica non è risolutiva, né i progressi registrati nella terapia e nel follow-up dei carcinomi tiroidei. Sono da sottolineare al proposito l’impiego del TSH ricombinante per la ricerca di metastasi da carcinoma tiroideo differenziato e la possibilità di utilizzare farmaci biologici quali il “sorafenib” e il “sunitinib”, per la cura dei carcinomi tiroidei di origine follicolare non altrimenti controllabili. Con questa opera che vogliamo dedicare alla memoria del nostro Maestro, il Prof. Paolo Larizza, intendiamo rivolgerci primariamente agli studenti del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia ed agli
specializzandi in Endocrinologia e Malattie del Ricambio, ma osiamo ritenere che ad essa possano attingere con vantaggio anche i medici di medicina generale e gli specialisti internisti ed endocrinologi per un aggiornamento delle loro conoscenze. La completezza con cui ogni tema è stato trattato conferisce all’opera anche il carattere e l’utilità di un testo di consultazione corredato di preziosi riferimenti bibliografici.
Con l’eccezione di alcuni capitoli affidati ad Autori esterni al nostro gruppo ed ai quali va il nostro ringraziamento, l’opera è il frutto della collaborazione dei vari componenti della nostra Scuola. Da ciò deriva una certa uniformità di impostazione e di stile che abbiamo voluto quanto più possibile agile ed impostato alla massima chiarezza e semplicità di espressione. La lettura e la comprensione del testo sono anche facilitate dalla chiarezza della impostazione tipografica e dalla efficacia ed eleganza delle illustrazioni che arricchiscono il testo e che sono state rese possibili dalla disponibilità, esperienza ed alta professionalità della Casa editrice Piccin alla quale va tutto il nostro apprezzamento.
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