Immagini ecografiche in medicina dello sport
Lanzetta
30,99 €
Dalla Prefazione
Da sempre il chirurgo ortopedico-traumatologo ha la consuetudine di leggere i radiogrammi della componente scheletrica dell'apparato locomotore: fino a poco tempo fa era del tutto eccezionale la dimostrazione delle parti molli e pertanto si erano affinate via via le intuizioni e le manovre semeiologiche per porre una diversa diagnosi soprattutto a livello articolare.
Ma nell'era della diagnosi per immagini (artrografia, T.C., R.N.M., teletermografia, ecc.) più o meno computerizzate, la clinica permane nella sua nobile compiutezza per chi, oltre che diagnosta, è anche terapeuta.
E' con questa maniera di pensare e di agire che con i miei giovani collaboratori e colleghi M. Berlusconi e R. Gambaretti, ho cercato di coniugare, a una proposta diagnostica, una visualizzazione statica d'immagine sulle cosidette parti molli con un ecografo semplice sotto il profilo tecnico ma affidabile, pur con le dovute limitazioni.
Ci si è impegnati così a rendere praticabile ad altri colleghi esterni alla Clinica Universitaria o ad un servizio ospitaliero (medici sportivi, traumatologi societari, centri di medicina sportiva riabilitativa, chirurghi d'emergenza, ecc.) la lettura di un esame strumentale che complementa la diagnosi e che "monitorizza" nei tempi terapeutici l'andamento della guarigione clinica con lo studio comparato.
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