Guida ai sentieri del corpo in movimento
Andrew Biel
45,00 €
PREFAZIONE
Quando avevo dieci anni, conobbi il pugile Muhammad Ali. Eravamo all’aeroporto O’Hare di Chicago quando mio padre si chinò e mi sussurrò: “Andy, guarda”. “Il più Grande” stava camminando dritto verso di me (credo di essermi bloccato sul posto). La sua mano gigante inghiottì la mia mentre disse: “Piacere di conoscerti”. Continuò per la sua strada e io non mi lavai la mano per una settimana. Quell’estate riempii di stracci il vecchio sacco dell’esercito di mio padre e lo appesi al ramo di un albero. Ogni giorno uscivo per dare pugni alla sacca come il campione. Sebbene il mio programma di allenamento per la boxe non sia durato tutta l’estate, riflettei molto su quel fortuito incontro all’O’Hare mentre scrivevo questo libro. Sul ring, Ali personificava agilità, equilibrio e forza – la trinità del movimento umano. I suoi piedi fluttuavano attorno al ring, i suoi colpi rapidi sfrecciavano nell’aria e i suoi ganci abbattevano gli avversari con una forza che scuoteva la spina dorsale. Per noi comuni mortali, avere la prestanza fisica di figure come quelle di Ali, Mia Hamm o Michael Phelps è un sogno, nella migliore delle ipotesi. Eppure, allo stesso tempo, non c’è mai stato un momento migliore per essere un operatore o un paziente nelle scienze del movimento. Gli ultimi trent’anni hanno visto un’enorme crescita e comprensione nello studio dell’equilibrio, della mobilità e della postura. La terapia manuale, lo yoga, l’allenamento atletico e personale, il massaggio e il Pilates rappresentano solo un esempio dei molti metodi di lavoro che le persone possono ora scegliere di offrire e ricevere per sostenere il corpo in movimento. Sfortunatamente, le azioni fisiche di una persona – alimentate da motivazioni e desideri – non saranno sempre coerenti con i migliori interessi del suo corpo. L’uso eccessivo, il sottoutilizzo o l’uso scorretto di articolazioni e arti possono creare disturbi e dolori sia a breve sia a lungo termine. In qualità di studenti, operatori o docenti nel settore sanitario, parte della vostra missione sarà quella di supportare le necessità del paziente in termini di flessibilità, riduzione del dolore e aumento dell’escursione articolare. Capendo come si sviluppa il movimento e come si manifestano gli squilibri, avrete una maggiore possibilità di essere d’aiuto quando si verificano gli infortuni. Quindi, mentre ci avventuriamo nel mondo della mobilità e della stabilità, dobbiamo essere consapevoli che un campione non deve necessariamente “fluttuare come una farfalla e pungere come un’ape”, come esclamò una volta Ali. Il solo fatto di cambiare una lampadina senza soffrire di mal di schiena può essere un motivo sufficiente per mettere la colonna sonora di Rocky a tutto volume. Spero che questo testo aiuterà voi e i vostri pazienti a diventare campioni a pieno titolo.
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