Guest - Ricciardi - Kawachi - Lang
38,00 €
Edizione italiana a cura di Walter Ricciardi e Leonardo Palombi
Prefazione all’edizione italiana
Nel famoso film “Apocalypse now”, il grande attore Robert Duvall impersonava un ufficiale dell’Aeronautica americana che, osservando un furioso bombardamento sulla giungla vietnamita, esclamava entusiasta: “mi piace l’odore del napalm la mattina”. Il personaggio mi è venuto in mente quando, qualche anno fa, un collega inglese ha aperto la sua riunione di lavoro mattutina sostituendo alla parola napalm quella di “crisi”, sottolineando che “finalmente” la scarsità di risorse economiche e finanziarie derivanti dalla crisi che stiamo vivendo, impone di pensare e di trovare risposte razionali ai problemi del nostro tempo. Non vi è dubbio, infatti, che la contemporaneità di invecchiamento della popolazione, evoluzione epidemiologica, innovazione tecnologica e differenziazione professionale insieme, per la prima volta, al calo di risorse umane, tecnologiche, logistiche e finanziarie a disposizione, stanno mettendo a dura prova i sistemi sanitari di molti Paesi e, in qualche caso, la stessa convivenza civile. Questi problemi non potranno essere risolti da una strategia liberista o da un approccio puramente burocratico, non possono essere né i mercati né i governi da soli a garantire ai cittadini del ventunesimo secolo una vita lunga e degna di essere vissuta, ma è solo da una collaborazione armonica tra cittadini, professionisti, manager e politici che potrà derivare una strategia che garantisca sostenibilità e qualità ai sistemi di welfare dei diversi Paesi del mondo. Ed è qui che, più di ogni altra epoca precedente, anche quella d’oro dell’Igiene del diciannovesimo secolo o della Medicina scientifica del ventesimo secolo, la Sanità Pubblica sarà chiamata a fornire il suo contributo essenziale ed insostituibile. Per questo è necessario fornire a tutti gli stakeholders una visione sistemica, che vada al di là dei silos che hanno caratterizzato spesso negativamente il passato, ma è anche indispensabile garantire ai professionisti gli strumenti più adeguati a combattere e, auspicabilmente, a vincere le sfide di questo tempo difficile, ma affascinante. È quello che ci siamo proposti con la Terza edizione del Manuale Oxford di Sanità Pubblica, per la prima volta, peraltro, edita anche da due autori non anglosassoni di origine, proprio per garantirne un approccio ancora più globale, che ha avuto riscontri positivi in tutto il mondo. Questa traduzione rappresenta lo sforzo, fatto dalla Comunità Scientifica attiva nell’ambito dell’Accademia Romana di Sanità Pubblica, di fornire ai professionisti italiani, nella loro lingua, gli strumenti e le competenze necessari per giocare un ruolo da protagonisti nelle sfide di questo secolo, di farlo anche in un Paese duramente provato dalla crisi ed alle prese con scelte difficili che non potranno essere fatte senza il contributo di operatori di Sanità Pubblica responsabili e motivati. Speriamo che questo Manuale contribuisca a consolidare le loro competenze, a fornirgli risposte e stimoli nell’affrontare i problemi quotidiani e, soprattutto, a rafforzarne le motivazioni per contribuire a garantire ai nostri cittadini, soprattutto quelli più deboli e vulnerabili, condizioni di vita e di salute degne di una società civile.
Walter Ricciardi
2015
Prefazione alla terza edizione inglese
Quando, giorno per giorno, si affrontano i problemi in Sanità Pubblica, è facile dimenticare tutti i suoi grandiosi successi. È altrettanto facile dimenticare che molti degli importanti progressi che oggi diamo per scontati non sono stati subito accettati o messi in pratica, anche se la strategia di prevenzione era sorprendentemente semplice e molto efficace. Un esempio famoso è la dimostrazione di Semmelweis che il lavaggio delle mani con una soluzione a base di cloruro di calcio preveniva la sepsi puerperale. Egli intraprese questa pratica in una clinica ostetrica di Vienna nel maggio 1847 e dimostrò che il tasso di mortalità materna era sceso dal 10-20% dell’anno precedente all’1-2% nell’anno successivo. I suoi risultati non furono presi in considerazione dalla classe medica, soprattutto perché non era noto il meccanismo che spiegava la sua scoperta. Sempre più scoraggiato per non esser riuscito a cambiare la pratica clinica, Semmelweis fu ricoverato nel 1861 per una grave depressione in un istituto psichiatrico, dove morì nel 1865. Solo pochi anni dopo la sua morte fu ampiamente riconosciuta l’importanza del lavaggio delle mani nella prevenzione della trasmissione di infezioni all’interno delle strutture ospedaliere. Il riemergere di gravi infezioni trasmesse in ospedale negli ultimi decenni è in parte dovuto alla mancata adesione a ciò che Semmelweis aveva dimostrato in modo molto convincente più di un secolo fa. Tuttavia, i moderni sistemi di sorveglianza hanno subito identificato l’epidemia emergente perciò è stato possibile arginare di molto il problema, ponendo una nuova enfasi sul lavaggio delle mani con agenti antisettici. Oggigiorno diamo per scontato gli effetti nocivi del fumo e le campagne anti-fumo rappresentano uno dei cardini delle attività di Sanità Pubblica. La stretta associazione tra fumo e tumore del polmone e patologie cardiovascolari e respiratorie è stata pubblicata per la prima volta nei primi anni ’50. Tuttavia, queste scoperte non sono state prese in considerazione dai medici, molti dei quali fumavano. Si è dovuti arrivare intorno al 1970 per avere un ampio consenso sul fatto che il fumo sia una delle principali cause di cattivo stato di salute e soltanto da allora sono state concertate azioni contro l’uso, la vendita e la pubblicità del tabacco. Nel 21° secolo il fumo rappresenta ancora la principale causa di morte prematura. Nella maggior parte dei Paesi ad alto reddito la prevalenza dei fumatori è in diminuzione e la mortalità correlata al fumo sta iniziando a diminuire. Tuttavia, nei Paesi a reddito basso e medio più densamente popolati, il tasso di fumatori è in aumento e la mortalità fumo-correlata sta diventando sempre più comune. Ciò nonostante, c’è ancora la necessità di convincere la classe medica e il pubblico in generale sull’efficacia degli approcci basati sulla popolazione per la prevenzione delle patologie. All’epoca di Semmelweis spesso si riteneva che la causa di una malattia fosse il risultato di squilibri tra i “quattro umori” dell’organismo. I testi medici di quel tempo rimarcavano come ogni caso di malattia fosse unico, rappresentando il risultato di uno squilibrio personale e come il ruolo principale del medico fosse di stabilire con precisione la situazione peculiare di ciascun paziente, caso per caso. Stranamente, il trend attuale della “medicina personalizzata” ha alcuni principi di questa filosofia. I professionisti della Sanità Pubblica devono pertanto ricordare al pubblico quanto le loro vite giorno per giorno siano il risultato di misure di prevenzione basate sulla popolazione e che molto può essere ancora ottenuto da questo tipo di interventi. Questo manuale spronerà sia i principianti sia gli esperti della Sanità Pubblica a perfezionare la loro pratica.
Valerie Beral, DBE, AC, FRS
Professor of Epidemiology
University of Oxford, UK
2012
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