Il test del Dna e la prova biologica di paternità e parentela
Dobosz
18,00 €
Presentazione
La monografia di Marina Dobosz è da segnalare come lettura necessaria per tutti coloro che intendono cimentarsi, a qualsiasi titolo (laboratoristi, studenti, esperti di diritto), con questo delicato argomento del test del DNA nell’ambito della paternità controversa.
Con stile sobrio e gradevole l’Autrice descrive l’evoluzione che vi è stata nell’utilizzazione dei marcatori usati per la ricerca della prova biologica in linea con il progresso scientifico, a partire dalla scoperta dei gruppi sanguigni da parte di Landsteiner all’inizio del secolo scorso fino ai sistemi del DNA di corrente impiego. Di essi ci vengono forniti alcuni elementi di biologia e genetica, indispensabili per comprendere l’efficacia e la versatilità di questi marcatori nelle indagini di laboratorio per l’identificazione personale e dei rapporti parentali, nonché la doverosa segnalazione degli studi degli scienziati che ne hanno reso nota la struttura e li hanno per primi studiati ed applicati in ambito forense. Opportuno il richiamo alle tecniche di biologia molecolare utilizzate nell’analisi del DNA, dall’analisi di restrizione degli RFLPs alla moderna reazione polimerasica a catena (PCR). Nella prima parte della monografia l’autrice ricorda, inoltre, la batteria di polimorfismi a disposizione dei genetisti (microsatelliti autosomiali e del cromosoma Y e DNA mitocondriale) e, opportunamente, le prime applicazioni forensi di questi marcatori, tra cui il celeberrimo e controverso caso di identificazione della famiglia Romanov, nonché il contrastato ingresso di queste indagini nelle corti giudiziarie.
Dopo il necessario richiamo agli articoli del codice civile relativi alla filiazione, ed alle condizioni giuridiche che consentono di eseguire indagini per il disconoscimento e per la dichiarazione giudiziale di paternità, nonché alla liceità degli accertamenti di paternità richiesti da privati, l’autrice ci guida nelle procedure per eseguire un test di paternità. Con semplicità e completezza sono illustrate le premesse biologiche per l’esecuzione del test, le modalità del prelievo di materiale biologico, le caratteristiche essenziali dei marcatori del DNA utilizzati per l’indagine, le procedure di laboratorio e l’interpretazione dei risultati dell’accertamento analitico. Preziosi gli esempi che vengono descritti per facilitare la comprensione anche ai non cultori della materia. Da segnalare anche l’ottima descrizione dei teoremi probabilistici su cui si fonda il calcolo biostatistico di paternità, corredata anch’essa di efficace esemplificazione casistica, nonché la descrizione dei sofisticati sistemi di calcolo utilizzabili per paternità difettive.
Non manca in questo lavoro il riferimento a due problematiche cogenti per chi si occupa di genetica forense, rappresentate dai controlli di qualità per l’individuazione ed il contenimento di errori sempre possibili nella diagnostica di laboratorio, e dal rispetto delle norme sulla privacy, altrettanto rigorose per quanto di difficile individuazione nel coacervo della normativa che è stata prodotta dal 1996 in poi, in tema di dati sensibili, quali appunto sono i dati genetici.
La monografia non dimentica, infine, di citare il contributo offerto allo sviluppo di questa disciplina dalla Società di genetica forense internazionale (ISFG) e dal Gruppo italiano di lavoro di tale Società (GeFI), di cui il sottoscritto è l’attuale presidente, attraverso la pubblicazione di raccomandazioni e di linee guida e la promozione ed organizzazione di esercizi collaborativi per la selezione dei marcatori genetici, l’armonizzazione e l’aggiornamento delle tecniche di laboratorio, nonché la corretta valutazione dei risultati delle indagini di paternità.
Ritengo, in conclusione, che la monografia di Marina Dobosz meriti spazio nella biblioteca di tutti coloro che desiderano conoscere questo affascinante mondo della genetica forense e di quanti, a qualsiasi titolo, vogliano applicare le indagini genetiche alla risoluzione di paternità controverse.
Adriano Tagliabracci
Straordinario di Medicina Legale
Università Politecnica delle Marche
Presidente del Gruppo
dei Genetisti Forensi Italiani (GeFI)
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