Romolo Rossi
25,00 €
PREMESSA. La psichiatria, negli ultimi anni, ha visto profonde modificazioni nel suo assetto e nel suo statuto. Seguendo esigenze di evidence e di prevedibilità di risposta ai farmaci, criteri propri di tutta la medicina, ha seguito vie schematiche e descrittive secondo le linee del comportamento rilevabile, in qualche modo lontano dal mondo interno e dal vissuto, meno quantificabili. Ciò è del tutto inevitabile, ma ha prodotto in qualche modo un essiccamento della disciplina ed ha messo in ombra i vivaci e complessi coinvolgimenti con la realtà antropica più generale, dalla letteratura all’arte, che ne facevano qualcosa di diverso dalle altre aree mediche, con un respiro ed uno spazio che ne costituiscono le dimensioni più pregevoli. Anche la ricerca oggi non può allontanarsi dalle convenzioni dei progetti clinici dei trials, tanto che difficilmente viene accettata se si discosta dal rimasticamento dei dati già accreditati. Oppure l’interesse si accentua sull’esame delle strutture, degli apparati e degli assetti dell’assistenza e della loro amministrazione.
Tuttavia, la psichiatria non è solo questo. Avendo avuto l’occasione di fare alcune osservazioni su diverse aree della psichiatria, ed avendo notato la buona accoglienza che qua e là queste osservazioni (in relazioni, in presentazioni a congressi, in lezioni magistrali) hanno ottenuto, ho pensato di raccoglierle, dando loro, senza molte pretese strutturali, una sequenza, se non nosologica, logica.
L’ispirazione di fondo è psicoanalitica: ma di psichiatria clinica si tratta. Una psichiatria da un punto di vista differente ed inusuale, mossa da istanze nostalgiche e osservata con occhio strabico, rivolta da un lato al caso clinico, dall’altro al mondo degli uomini in generale. Cose, appunto, da raccontare agli psichiatri sottovoce, in modo da farsi sentire da quelli che si interessano di certe cose, una conversazione tra amici.
Devo ringraziare alcuni colleghi che hanno collaborato con me, Lisa Attolini, Piera Fele, Bianca Masnata e Sabino Nanni.
Alcune parti sono state da me trattate in precedenza nel Giornale Italiano di Psicopatologia (Psichiatria o Psichiatra che cambia? 2005; Seneca o Nerone, 2004; Il nemico perfetto, 2002; Umberto Saba, 2004).
Questo libro non sarebbe stato possibile senza l’accurato e competente lavoro redazionale della dottoressa Isabella D’Orta e della dottoressa Francesca Pompei, che hanno collaborato alla stesura e alla rielaborazione di tutti i capitoli.
Il loro intervento è stato essenziale.
ROMOLO ROSSI
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